ยซHanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lโhanno postoยป. Cosรฌ Maria di Magdala si rivolge a Pietro e a Giovanni al mattino di Pasqua. Cosรฌ racconta il suo disorientamento, il suo smarrimento, la sua paura.
Quel corpo, pur morto, aveva ancora il potere di essere ricettacolo di speranze, quelle piรน tacite, quelle di cui piรน difficilmente si รจ consapevoli, quelle che, pur profonde, hanno il potere di tenerci in vita e di farci sperare nel nuovo giorno. Quel corpo, ormai sparito, della speranza ha portato via con sรฉ anche lโultimo anelito.
E allora Maria corre. Corre perchรฉ adesso รจ tutto troppo, troppo per essere sostenuto da soli. ร stato difficile vedere il maestro lavare i piedi ai suoi; รจ stato lacerante vederlo condannato, schernito, tradito, torturato; รจ stato scarnificante vederlo morire e raccoglierne il corpoโฆ ma ora, ora รจ tutto davvero troppo: hanno portato via il suo corpo, hanno portato via lโunica certezza rimasta!
Oggi sento quanto mai vere e attuali le parole di Maria di Magdala. E le ripeto anche io con forza e convinzione: hanno portato via il Signore, lo stanno portando via un tantino ogni giorno. Stanno portando via la sua vita, le sue promesse di vita.
Stanno anestetizzando le nostre speranze e spegnendo ogni accenno di Alleluia, ogni germoglio di gioia e di futuro.
So che non ho il diritto di ingrigire la Pasqua. Nessuno lo ha. E la Pasqua non si lascerร ingrigire da noi. So che la sua luce splenderร e ci convertirร a lei. Ma io oggi voglio poter cantare un Alleluia vero e sincero a nome di tutta lโumanitร . Voglioโฆ vorrei poter cantare la gioia di una risurrezione sempre possibileโฆ ma so che saranno in molti, in troppi a non poter nรฉ cantare, nรฉ โ anche solo lontanamente โ sognare lโAlleluia della festa, della gioia, della risurrezione.
Lโumanitร anche oggi, a molte latitudini, continua a crocifiggere e a essere crocifissa.
Ha il volto di madri che come Maria di Magdala si recano presso sepolcri per ungere corpi ormai senza vita. E non avranno la forza di sperare in una nuova creazione.
Lโumanitร , anche in questo nuovo mattino di Pasqua, ha il volto di chi, smarrito tra infinite macerie e sepolcri a cielo aperto, vaga senza nรฉ una meta nรฉ un senso.
Ha il volto di chi per paura resta chiusa tra mura pesanti o invisibili, e silenzia anche il piรน tenue tra i respiri, credendo che solo lโinvisibilitร placherร la violenza.
Ha il volto di Pietro, che pur appesantito, corre, e cerca, e vede, ma non trova, e continua a portare con sรฉ il desiderio di mille Alleluia silenziati dal dubbio e dalla morte.
Ha il volto di Giovanni, che corre, ma sa aspettare, che vede, ricorda e crede, ma sa di dover attendere il nuovo giorno, quello di una nuova Pentecoste in cui lโAlleluia, il canto della lode, sgorgherร da ogni cuore, da ogni bocca, da ogni popolo.
Oggi, pur consapevoli delle mille fragilitร che feriscono questa nostra storia, consapevoli delle lacrime di tante e tanti, con il cuore proteso verso il compimento di una vita piena, che il Signore sta giร generando, oggi cantiamo il nostro Alleluia, cantiamolo con gioia a nome di chi non puรฒ, di chi non vuole, di chi non sa ancora di essere parte di un progetto dโamore infinitamente piรน grande dei nostri orizzonti.
Alleluia, Signore nostro Dio, tu risorgi e in noi esplode la vita.
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Buona Pasqua a tutte e tutti noi!
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com