Un bambino accolto nel nome di Gesù, un’azione piccola, apparentemente insignificante, ma onesta e sincera, trasparente, fatta nel nome di Gesù, fatta cioè avendo in lui l’unica vera motivazione. Ecco, il Signore non propone modelli straordinari né azioni strabilianti o eccezionali. Accogliere un bambino, abbracciare colui, colei dal quale non potrai ricavare particolari benefici, agire con purezza di cuore: ecco, è questo il modello che Gesù offre ai suoi. E continua a offrirlo anche a noi. Questo è Vangelo! Semplice, lineare, apparentemente banale.
Ma proviamo a farlo ogni giorno, proviamo a mettere al centro della vita e delle priorità gli invisibili, i senza diritti, i fragili, gli impotenti, coloro che per vari motivi non potranno mai ricambiare.
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Proviamo a essere onesti, giusti, delicati, buoni. Proviamo a non aspettarci che tutto il mondo ci giri attorno. Proviamo a non condannare e giudicare altri solo perché non ci danno quello che crediamo di meritare. Proviamo a scegliere la prospettiva del Figlio dell’Uomo. Proviamo a imparare l’arte del dono. E proviamo a farlo quotidianamente, in ogni singolo e banalissimo istante.
Proviamo a imparare da Gesù di Nazaret: dalle sue azioni, dai suoi silenzi, dalle sue scelte, dalle sue parole, dai suoi gesti.
Il Giusto sia il nostro unico modello. Le sue parole l’unico vero senso del nostro agire.
E davanti a lui proviamo a smascherarci. Smascheriamo le intenzioni che tante volte sono causa dei nostri silenzi, delle distanze che poniamo tra noi e il mondo.
Da dove vengono le liti? Le gelosie? Le guerre? La sofferenza?
Dagli altri? Beh… forse è ciò che ci viene più spontaneo pensare. Più facile e anche più comodo.
Ma proviamo ad andare dentro noi stessi, interroghiamo il cuore dei nostri desideri.
Che cosa desideriamo davvero? A che cosa pensiamo tutte le volte che il Maestro con la sua parola ci indica la via del dono?
Non esiste vera adesione al Vangelo se ognuno, in cuor suo, non sceglie di vivere il servizio, il dono, la stessa accoglienza vissuta da Gesù, Vangelo di Dio. Solo così “rischieremo davvero” di incontrare Dio.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Chi è il più grande?
Signore, tra noi chi è il più grande?
Chi tra noi vive meglio il Vangelo?
Pensieri che ci sfiorano,
ma che sono lontani da te
e dal tuo Vangelo.
Insegnaci, Maestro buono,
la discrezione dell’amore,
l’umiltà del servizio,
la delicatezza del dono.
Insegnaci a desiderare la concordia,
e a generarla.
Insegnaci ad aprirci all’altro, accogliendolo,
senza se e senza ma. Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK