
Che cosa fare?
ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป. Nel brano che oggi la liturgia ci propone, questa domanda si ripete per ben tre volte. Le folle, i pubblicani e alcuni soldati lo chiedono a Giovanni. E lo chiedono in risposta a quanto avevamo giร ascoltato nella domenica precedente: Giovanni chiede a chi va da lui per battezzarsi ยซfrutti buoniยป, ยซfrutti degni di conversioneยป, opere buone cioรจ che siano visibilitร , manifestazione di un cammino interiore, di una apertura radicale a colui che ci chiama e ci viene incontro.
Aggiunge lโevangelista Luca, ยซil popolo era in attesa e tutti si domandavano se non fosse lui [Giovanni] il Cristoยป.
Oggi dobbiamo fare un esercizio di collegamento: dobbiamo legare due elementi importanti presenti in questa pagina evangelica.
La domanda che riecheggia nel cuore di tutti, quel ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป, e lโattesa, quella condizione cioรจ di instabilitร e allo stesso tempo di apertura. Perchรฉ chi attende si apre spontaneamente. Chi attende รจ proteso verso un arrivo, aperto a un incontro, disposto a una novitร . Ed รจ proprio questa radicale disposizione interiore a consentire la domanda. E solo il coraggio di porre la domanda fa sรฌ che ci si apra a un possibile cambiamento.
Chi non attende non รจ disposto a incontrare.
Chi non attende preferisce le piรน riposanti risposte alle inquiete domande.
Chi attende corre il rischio dellโincontro.
Chi attende preferisce la speranza alla visione.
Chi attende chiede a se stesso, ogni giorno, un passo in avanti, uno sguardo piรน aperto, una scelta piรน determinata.
Lโinvito di questa terza domenica di Avvento, domenica della gioia, lo possiamo sintetizzare in una sola parola. Mi direte: gioire. E invece vi chiedo di andare ancora piรน a monte. Per me oggi la parola chiave รจ: attendere, ยซnon lasciarsi cadere le bracciaยป, direbbe il profeta Sofonia, non arrendersi, non lasciarsi abitare dallโangoscia, non puntare sulle proprie forze e risorse. Oggi cโรจ un di piรน che vuole raggiungerci, abitare in noi, trasformarci. Cโรจ un Salvatore che vuole fare di noi la sua casa.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Vieni, Dio in mezzo a noi!
Vieni, Signore Gesรน, Dio con noi,
Dio in mezzo a noi.
Aprici a te, liberaci da noi stessi
e dai timori che intorpidiscono il nostro cuore
e fanno tentennare i nostri passi.
Aprici alla tua presenza
per riconoscerti negli sprazzi di vita
che si fanno largo
tra le preoccupazioni quotidiane.
Insegnaci ad attendere con determinazione,
confidando in te e affidandoci a te.
Vieni, Signore Gesรน, maranathร !
FONTE โ Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBE
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