Che cosa celebriamo nella solennitร del Corpo e Sangue di Gesรน?
Oggi credo che i bambini a messa potrebbe restare un poโ perplessi. Forse accade cosรฌ anche quando iniziamo a parlare loro della Prima comunione. Quando gli diciamo che ci prepariamo a mangiare il Corpo e Sangue del Signore. Nella loro logica, detta cosรฌ, sembra di aver a che fare piรน con una prospettiva degna del migliore cannibalismo che non con amore, bontร , dono.
Ma forse non sono i soli. Anche chi รจ lontano dalla nostra fede e dalla comprensione del nostro linguaggio potrebbe pensarla cosรฌ, e restare alquanto perplesso. E poi ci siamo noi! Noi che da anni celebriamo questa solennitร in grande stile e โpartecipiamoโ con fedeltร di quel Corpo e di quel Sangue che sono la nostra salvezza. Noi che a quel dono dovremmo lasciarci andare e da quel dono farci impastare.
Continuo a chiederlo a me stessa: che cosa celebriamo nella solennitร del Corpo e Sangue di Gesรน?
Diciamo, e crediamo, che Gesรน di Nazaret รจ il Dio fatto carne, รจ la nostra possibilitร di vedere Dio, di sentire e percepire il suo cuore, di lasciarci attraversare dal suo amore. Verissimo! E infatti la solennitร che oggi celebriamo spalanca le porte a una specifica caratteristica di Dio: Dio nutre; e nutrendo sostiene; e sostenendo dร la vita; e la vita รจ salvezza.
Dio nutre: che meravigliosa certezza! ร ciรฒ che Mosรจ chiede al popolo di ricordare. Quel Dio che fa uscire, poi si prende cura. A quanto pare รจ la sua logica. Ha fatto uscire i progenitori dal giardino, perchรฉ imparassero a desiderare la Vita, e li ha vestiti, prendendosene cura. Ha fatto uscire Israele dallโEgitto, perchรฉ sperimentasse la sua presenza e imparasse a contare sulla sua cura, e lo ha nutrito, sostenuto, difeso, accompagnato.
Ha spinto Gesรน nel deserto, perchรฉ in quanto uomo sentisse il limite delle sue forze e in quanto Dio indicasse nella Parola il vero nutrimento. Ha incontrato le folle fuori da case, cittร e paesi, dove nulla se non ciรฒ che รจ condiviso puรฒ diventare cibo che nutre. Ha oscurato e fatto tremare la terra e squarciato il velo del tempio, perchรฉ fosse chiaro che nรฉ la terra nรฉ il cielo sono sicurezza, e in quel momento, in un luogo detto Cranio, luogo di condanna e morte, ha spezzato per noi suo figlio, e in suo figlio se stesso.
Lo ha reso pane, cibo, nutrimento. In quel momento, sulla croce, qualcuno ha visto la morte di un figlio dโuomo e ha accusato lโuomo; altri hanno visto morire il Salvatore, reggitore di mille speranze, e sono fuggiti; altri hanno sentito morire il figlio di Dio e hanno alzato il dito verso Dio.
Ma colui che aveva preso il pane, lo aveva benedetto, spezzato e condiviso, colui che aveva detto: ยซPrendete e mangiate, questo รจ il mio corpoยป, lui offre tutto se stesso, il suo stesso spirito, la sua vita, perchรฉ chi di lui si fida possa riceverla con abbondanza.
Ecco, celebrare la solennitร del Corpo e Sangue di Gesรน significa ricordare a noi stessi che Dio, il Dio comunione, il Dio vitalitร , il Dio trinitร ed effervescenza dโamore, ci raggiunge sempre e ci nutre. E si fa per noi pane, cibo, sorgente inesauribile di vita e di gioia!
FONTE โ Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.com