«Maestro buono che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?»
Ve lo dico con il cuore: questa domanda mi fa arrabbiare. Ma non perché pronunciata da quel tale che corse incontro a Gesù. Perché lui, figlio del suo tempo e della sua tradizione, non poteva pensare altro se non che la vita eterna fosse un premio da conquistare a qualsiasi costo. Quest’uomo però con ogni probabilità era consapevole dei suoi limiti e incapacità. Da che cosa lo capiamo? Punta sulla bontà del Maestro.
Se si reputasse meritevole in forza delle sue azioni, probabilmente avrebbe puntato sulla giustizia. Come altri infondo… E invece è come se intuisse che per avere un’eredità preziosa come la vita eterna ci sia un’eccedenza inconquistabile con il solo sforzo personale.
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Ma ritorniamo alla domanda.
Ecco, lo ripeto, questa domanda pronunciata oggi, da noi, mi fa arrabbiare: pronunciata nei confronti di bambini e ragazzi che stanno imparando a conoscere Dio; pronunciata da chi dovrebbe accompagnarci a Dio; pronunciata da noi stessi di fronte allo specchio della nostra coscienza o davanti a un tabernacolo. Questa domanda oggi mi lascia l’amaro in bocca, perché mi fa pensare che del Vangelo abbiamo ascoltato poco e da Gesù imparato nulla.
Gesù sposta il baricentro. Non la sicurezza del fare, non la perfezione dell’agire ci rende eredi della vita di Dio, ma l’essere spogli di noi stessi, poveri di ogni sicurezza ostentata, svuotati di ogni sforzo ben riuscito:
questo il senso di quel «Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri».
Già, vendere tutto significa non poter più conquistare nulla. E allora forse il segreto è lì: la vita eterna, cioè la vita di Dio, può traboccare solo in colei e in colui che non ha più nulla, che non è più in grado di dare nulla, perché ha già dato tutto.
È consegnarsi. È dipendere. È essere totalmente nelle mani della bontà di Dio.
È difficile, mi direte. Lo è. Non è mai facile, ma non per questo non dobbiamo provarci. Si cresce, anche nell’affidarsi a Dio, ogni giorno un tantino di più.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Insegnaci a vendere tutto!
Signore Gesù,
abbiamo paura di vendere tutto,
di mollare ogni sicurezza,
di lasciare la presa di ogni ricchezza:
rappresentano l’ultima possibilità di riscatto
in tempi di carestia di affetto,
di stima e di riconoscimento.
Ci chiedi di lasciare tutto,
ma nel cuore abbiamo paura di farlo.
Insegnaci ad affidarci a te.
Insegnaci a contare su di te, sul tuo amore,
per essere leggeri e scattanti nel seguirti.
Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK