Una vedova, anzi due. Ecco le straordinarie protagoniste della XXXII domenica del Tempo Ordinario.ย E vedove proprio come societร le voleva, almeno quella societร : povere e figure di unโumanitร privata di dignitร , diritti, riconoscimento, beni primari.
Da una parte, nel libro dei Re, quella vedova รจ una donna pronta comunque ad accogliere, a farsi prossima a Elia e alla sua sofferenza. Dallโaltra, nel Vangelo, quella donna che, pur portando con sรฉ un visibile carico di povertร , dona, e dona tutto.
Sia nel libro dei Re che nel Vangelo cโรจ qualcuno che di quel dono si accorge.
- Pubblicitร -
Oggi non riesco a pensare solo a quanto rivoluzionario sia quel poco donato. Ci credo profondamente, sรฌ, e credo che se vivessimo anche noi con quello stile potremmo cambiare le sorti del mondo. Ma delle letture che questa domenica ci dona, a segnarmi รจ lo sguardo di Gesรน, quel suo accorgersi del โpocoโ, quella sua capacitร di fare la differenza anche in questa occasione.
Il poco donato puรฒ essere snobbato, puรฒ disperdersi, puรฒ essere inghiottito dal bisogno. Nel mondo dellโefficienza poi il poco รจ poco, e non puรฒ che essere insufficiente. Eppure quando il poco รจ tutto sembra che qualcosa funzioni diversamente; il poco-tutto sembra riuscire a calamitare la benedizione di Dio, che a sua volta non disperde e moltiplica.
Il tesoro del Tempio รจ fatto da tesori. Eppure davanti a Dio brilla il poco. Stando al vangelo, brilla solo quando porta con sรฉ la forza del tutto. Brilla quando รจ stato donato da mani buone e cuore semplice.
- Pubblicitร -
Mi chiedo se io di fronte al tesoro nel Tempio sarei riuscita ad accorgermi dellโimmenso valore dei pochi spiccioli.
E mi chiedo anche se io sarei riuscita ad avere il coraggio del poco. Sรฌ, il coraggio. Perchรฉ vesti lunghe, primi posti e doni vistosi si presentano da soli e suscitano onori. Ma il poco noโฆ il poco lโunico clamore che riesce a creare รจ la derisione. Il poco spaventa sia dentro che fuori. Se doni il poco rischi di essere snobbato, ma se quel poco era il tuo tutto rischi anche di perdere il necessario. E allora stringere le mani (e il cuore) tenendo per sรฉ il poco che resta potrebbe sembrare la scelta giusta.
Ma oggi tra Prima lettura e Vangelo ce nโรจ per tutti.
Ce nโรจ per chi pensa di avere poco o forse niente: siamo chiamati a donare, a fidarci, a investire su Dio. Ma a farlo con il cuore, a farlo puntando su colui che chiede e dona.
Ce nโรจ per chi pensa di avere tanto: siamo chiamati a coltivare quotidianamente lโumiltร nel dono. A donare sรฌ, ma nel silenzio di gesti che non fanno rumore e seminano bene nel silenzio.
Ce nโรจ per chi riceve: nessun giudizio, nessuna preferenza. Tutto accogliere, di tutto accorgersi, e per ogni cosa benedire.
Ce nโรจ per chi ha paura di restare senza. Di fronte a noi la grande promessa di Elia: ยซLa farina della giara non si esaurirร e lโorcio dellโolio non diminuirร ยป (1Re 17,14).
Possa il Signore insegnarci a essere dono, ad accogliere il dono, a generare dono
Per gentile concessione di Sr. Mariangela, dal suo sito cantalavita.com