Ci capita ancora di cercare Dio? Ci capita di cercare in lui risposte? Ci capita di andare davanti a un tabernacolo per batterci contro la fronte? Ci capita di crollare sfatti e sconfitti tra i banchi di una chiesa?
Se sì, perché? Che cosa cerchiamo? Che cosa vorremmo trovare?
Ma le vostre risposte a queste domande potrebbero essere tranquillamente anche no! Perché potremmo aver riempito – anche inconsapevolmente – la nostra esistenza di altre sorgenti di vita e di risposta. E questo perché in uno di quei dolorosi momenti Dio potrebbe non averci risposto, potrebbe non essersi fatto trovare pronto, potrebbe non aver trovato le soluzioni da noi richieste.
In un modo o nell’altro però siamo esattamente come quella folla che cerca: abbiamo bisogno di segni che sfamino le nostre insicurezze. E ormai siamo arrivati a cercarli ovunque… da chiunque sia disposto a darceli: dio o uomo o donna. Il centro di tutto è la nostra fame. Chi la sfama per primo vince il posto migliore nella nostra vita.
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Eppure quanto è carico di futuro quel consiglio spassionato: «Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane». Come a dire: «Non sprecate tempo! Usate le vostre migliori energie per ciò che conta davvero e che sarà per voi – a vostro favore – in eterno».
Chi segue Gesù continua a fare una lettura umana di tutto ciò che ascolta, e allora continua a chiedere: «Che cosa ci fai vedere perché possiamo credere?». Sono figli della loro storia: figli di quei padri che per credere hanno avuto bisogno della manna… anche se è pure in quell’occasione è stato un credere molto breve e circostanziato. Pronto a crollare alla prima nuova fame.
Gesù ribalta sempre ogni prospettiva, perché lui è un Dio uscito dai cieli: «Non mangiare e credere», ma «Credere e quindi mangiare».
Credere che lui sia la vita, in senso dell’esistere, il perché di ogni scelta, l’aria nei polmoni. Credere, e per questo sceglierlo, permettendogli di nutrire ogni fascio della nostra esistenza.
UNA PREGHIERA COME SOSTEGNO
Dacci sempre questo pane
Signore, abbiamo fame di vita:
tu sei la Vita.
Abbiamo fame di tenerezza:
tu sei tenerezza infinita.
Abbiamo fame di fraternità:
tu sei fraternità.
Abbiamo fame di verità:
tu sei la Verità.
Signore Gesù, questo vivere non ci sfama,
spesso ci disorienta, ci consuma, ci indebolisce,
ma tu sei il Pane di Dio, la Vita divina
di cui possiamo nutrirci: saziaci di te, ogni giorno.
Possa il nostro cuore cercare te, ogni giorno.
Amen.
FONTE – Sr. Mariangela, sul sito cantalavita.comCANALE YOUTUBEPAGINA FACEBOOK