Monsignor Corrado Lorefice è abituato a sentirsi chiamare don Corrado. E’ arcivescovo di Palermo, da poco, per nomina diretta del papa, nomina che davvero non aspettava. Era parroco a Noto, seguiva i seminaristi, alternava studio teologico al compito di educatore e pastore.
Ora è a guida di una città, e che città, troppe volte ferita, strumentalizzata, abbandonata, descritta sempre e solo al negativo. Ma don Corrado sa dove trovare le risorse per smuovere il torpore e l’indifferenza, spesso l’omertà. Ha un maestro e amico che non è più su questa terra, ma vigila, e col suo esempio continua a dare testimonianza.
Padre Pino Puglisi è il nome e il volto cui si riferisce, nella carità e nella fermezza, per non essere collaterali, per non essere tiepidi o troppo prudenti, ma anche per continuare testardamente ad essere positivi, colmi di speranza per il bene che Dio ha donato agli uomini.
Siamo alla vigilia di una festa un tempo religiosa, oggi diventata pagana, ma come troppe altre feste. Halloween come ilSanto Natale, trasformato in occasione di sperpero e soggezione culturale, in colonizzazione economica. Eppure proprio a Palermo, come in gran parte della Sicilia, i doni ai bambini li portano i Morti, da sempre, e non si aveva paura di questi cari in comunione con noi, nell’eterna comunione dei santi.
Altro che nostri zombie e streghe. Altro che horror dilagante con cui tentiamo malamente di esorcizzare la paura della morte, che relegata lontano dalla nostra vista rispunta snaturata e grottesca, senza che il nostro cuore sappia più farle fronte, attingendo alla forza della fede e della tradizione.