Piena di grazia (il nuovo nome)
Ci sono storie di vita piene di banalità, piene di male, piene di incongruenze. E ci sono vite piene di bellezza, di senso, di bene, di congruità. Ma ci sono anche storie di vita piene di grazia.
Vite piene di grazia sono vite investite (spese) nella gratuità del dono: vite eucaristiche. Si tratta di sapersi strumento di gioia per la vita degli altri, diventando generativi. Ciò significa sciogliere i legacci dell’orgoglio egoistico e delle presunzioni di autosufficienza. La chiusura di sé stessi, in sé stessi, diventa grembo sterile, rimanendo sepolcro.
Invece, Dio dice: “Sarai madre, concepirai un figlio. Sei vita che genererà vita, il grembo diverrà gravido”. La grazia, parola che dal nostro latino deriva dal greco καρίς-karis, sta proprio a significare l’investimento produttivo e altamente redditizio del dono di sé agli altri, addirittura a Dio. Gratis per guadagnare!
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Maria, da umile serva, nel senso forte, ragazza, cioè serva senza diritti e senza dignità di una borgata sconosciuta al potere – Nazareth, si sente coinvolta in un progetto gratuito di universale umanizzazione: un figlio, lo darai alla luce, si autoconcepisce, lei vergine, madre di illuminazione per l’umanità, per il creato tutto.
“O Donna gloriosa, alta sopra le stelle, tu nutri sul tuo seno il Dio che ti ha creato.” (Lodi – Inno)
“Spirito Santo… aiutaci a consegnarti tutte le azioni della giornata per lasciarle trasformare da te: allora, in ciascuna di esse, sarà riconoscibile il tuo sapore, il balsamo del tuo amore.” Madeleine Delbrel intuì e incarnò la generatività che Maria introdusse nella storia degli uomini con il suo “sì” allo Spirito di Dio.
Allora, ogni uomo, ogni donna, può riscoprire la sua immacolatezza, la gioia di esserci come dono per…
FONTE – Telegram
Foto di Steve Haselden da Pixabay