Lโultimo libro di p. Fausti, quasi un testamento spirituale.
Una specie di Summa del suo pensiero, nato come reazione alla strage di Parigi del gennaio 2015 โ quella di Charlie Hebdo e delle rinnovate polemiche sullo ยซscontro di civiltร ยป โ e scritto durante i mesi di malattia. Eฬ una riflessione sulla libertร e sui fanatismi che nascono dallโignoranza e dal pregiudizio, e punta diritta al cuore stesso del mistero di Dio, rivelato nello ยซstileยป di Gesuฬ.
Come aveva giaฬ fatto nella Lettera a Sila, padre Fausti usa lo strumento della pseudonimia: lโautore di queste ยซlettere sulla libertaฬยป indirizzate a Voltaire sarebbe un ยซanonymusยป gesuita settecentesco, giร insegnante di filosofia del celebre illuminista (che ha davvero studiato in una scuola della Compagnia di Gesuฬ). Nascosto dietro la maschera dellโanonymus, padre Fausti argomenta con passione e azzarda giudizi graffianti, polemici, spesso ben lontani dal politically correct.
Un testo bruciante, che contrappone alle ragioni della Veritaฬ e dellโIdeologia la follia della Croce, rivelazione sempre sconcertante del Dio amore.
ยซVivere eฬ lโarte di una liberazione continua da ogni schiavitรน di intelletto e volontร , da ogni ignoranza e vizio. Ed eฬ gioia di crescere ogni giorno di piรน in libertร di amareยป.
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Prefazione
Preludio semiserio
per una tragedia senza fine
Ogni tempo e tempio ha liturgie affidabili e folle di credenti. In testa, come i pidocchi, precedono chierichetti fervorosi. Dietro incedono schiere di clero osannanti in festa. E, in cauda venenum, sommi sacerdoti pontificanti.
La classe clericale piรน vetusta chiama anti-clericale la piรน recente. Questa รจ di cuore piรน ardente: vergine devozione, piena di emozione. La cosa vale per lโaltare della divinitร ignota. E ancor piรน per quello della Dea Ragione, di recente stagione. Costoro preferiscono chiamarsi ยซlaiciยป (= analfabeti o illetterati). Non per modestia, ma per apparenza. In realtร sono ยซchiericiยป, talora studiosi famosi. Vivono in stretta clausura nelle mura di ideali per niente banali.
Di templi, tempietti ed edicole รจ costellata particolarmente la televisione. Unica realtร e principio di veritร . Le antiche Atene ed Efeso pullulavano di immagini di Minerve e Artemidi meno di noi โ bombardati da visioni che ci rendono beati e beotemente devoti dellโunica veritร . Normalmente a essa si dedicano i chierici piรน furbi. Ogni tempio ha la sua sacrestia. Uguale a quella di ogni altro. Sentore di stantio, fumo di cera e puzza dโincenso. Con fuliggine e muffa secolare. Qua e lร cianfrusaglie, relitti di tempi naufragati. Sotto i tappeti polvere con rancidume di remoti rancori. E brulicar di spettri in cerca di sfuggire allโoblio. Pronti a balzar fuori piรน focosi che mai, per fantasiose battaglie dโonore. A servizio di Donna Ideologia, alias Dea Ragione, in opposizione alla divinitร ignota. O viceversa.
Data la coincidentia oppositorum, chiamo tutti i credenti, con le lor credenze e armadi arcani, con il solo nome di ยซ(anti)clericaliยป. I partigiani di una parte sono specchio di chi sta dallโaltra.
Chiedo scusa di questo preambolo semiserio per capire un fatto che sfocia in tragedia continua senza fine. Il semiserio, imbevuto di (buon) umore, non sempre รจ umoristico. Non scherza mai. Esperto in tiri mancini, ridendo castigat mores. E non solo in modo opportuno. Spesso manca di discrezione e responsabilitร .
Vignette e matite: cose semiserie. E colpi di kalashnikov con bambine imbottite di dinamite dalle loro madri? Abisso di tragedia e rosso di sangue come unico umore. Vignetta รจ bonario e supponente dileggio. Ma disprezzare lโaltro รจ ucciderlo. Si puรฒ perdere la vita, destinata comunque a finire. Ma non lโonore.
Una risibile vignetta! Incredibili, ma prevedibili, le sue conseguenze. Pan per focaccia. La ยซprotovignettaยป รจ brevetto del serpente di Genesi 3. Schizzรฒ con la lingua un padre-padrone. E cosรฌ schiacciรฒ a morte ogni figlio di Eva.
Che fare se mio padre รจ geloso della mia vita? Questa lโorigine del male. Non dovrebbe esserci. Ma cโรจ. Per la vignetta di uno strisciante.
โฆ Parigi! Grido. Urlo unanime. Panico generale. Indignazione universale. Le hanno sparato. Lโhanno violata, colpita e uccisa. La libertร !
Requiem alla libertร ! Non รจ immortale?
Dio (maiuscolo perchรฉ inizio di frase), anche lui รจ morto. Non cadono gli astri?
Cโรจ libertร vecchia che muore e nuova che nasce? Oppure virgulto anoressico che sfiorisce e ceppo dโantica radice che ributta?
Libertร รจ liquida e fluida, contraria a stabilitร e fissitร . ร acqua che va qua e lร , dove lei sola sa. Forse nรฉ qua nรฉ lร , ma di lร .
Per conoscere dove si va, bisogna sapere da dove si viene e dove ci si trova. Nessuno รจ tanto perso quanto chi non sa dove sta e da dove viene. Futuro รจ seme gettato prima. Maturerร piรน o meno in Divina Commedia o in Comรฉdie, pardon Tragรฉdie Humaine.
Folgore a ciel sereno. Sorpresa e costernazione. Parigi e lโOccidente profanati. Stuprata la libertร di stampa, baluardo di civiltร . Giocosi vignettisti uccisi da fanatici islamisti.
* * *
Brutte o belle che siano, non voglio pavoneggiarmi di penne altrui. La lettera che presento non รจ farina del mio sacco.
Destinatario รจ Voltaire. Argomento la libertร , ยซchโรจ sรฌ caraยป e rara. Autore della lettera รจ un gesuita francese, professore di retorica e filosofia di Voltaire. Si firma ยซanonymusยป. Come visse e quale vuol restare. Professore, ma solo per due anni. Infatti i superiori soddisfecero il suo desiderio di andare tra gli Uroni della ยซNuova Franciaยป, ai confini tra lโattuale Canada e gli USA. Vi restรฒ sino al compimento dei suoi giorni. Pieni di avventure e peripezie. Anche se giovane โ aveva trentโanni โ fu buon professore. Lo si vede dai risultati. Franรงois-Marie Arouet, alias Voltaire (1694-1778), fu lโalunno da lui piรน stimato. A lui invia una lettera via email. Lโindirizzo รจ chiaro: voltaire@limbo.com.
Non mi sorprende il fatto della lettera. Non si parla dโaltro! Mi ha invece sorpreso la sua lettura. Una frittata che, girata e rigirata, si rivela piรน varia e ricca nel fritto che nel dritto.
Niente meraviglia anche per lโemail a Voltaire. Oggi internet colma distanze di spazio e tempo. Arriva anche in e dal ยซparadisoยป. Luogo abitato da chiunque ama, รจ ambito di comunicazione e comunione
Allโยซinfernoยป invece, luogo di solitudini, arrivรฒ il Signore stesso. Per annunciare il Vangelo ai diavoli affogati nella loro presunzione. Poveri diavoli anche loro!
Ma dovโรจ lโinferno? Lasciamolo dove lโha posto Dante. Sotto terra. Ma spurga in superficie. Come lo Stromboli, in continua eruzione. Per incantesimo te lo trovi davanti in qualunque mare ti perdi.
Internet comunque arriva pure al ยซlimboยป. Suo luogo รจ il cranio di quelli che credono alle idee proprie, o, per lo piรน, altrui. Lรฌ abitano gli intellettuali con i loro fantasmi. Vedremo poi, per esattezza, che ci sono due tipi di limbo: uno per i colti e lโaltro per i semplici.
Lโautore ha girato a me la lettera a Voltaire per conoscenza. Mi รจ giunta in quattro rate sul cellulare. Era il gennaio del 2015. Che scocciatura! Per dispetto arrivava di mercoledรฌ, mio giorno libero. Sono aperti i rifugi della Valsassina: parto da Milano prima dellโalba e vago tra i monti. Possibilmente in silenzio. Gli occhi bevono quanto vedono. Ciรฒ che entra, mi abita. Mi sento erba e sasso, monte e valle, aria e bufera, luce e nebbia, terra e cielo, pioggia e sole, pianta e animale. A sera torno a Milano, assemblato e ben accordato.
Chiedo perdono alla montagna se ho ceduto a curiositร . Ho volto lโocchio al cellulare, invece che al luccichio della neve, abbagliata dโazzurro. Il sole basso, con luce radente, gioca su miriadi di variazioni di bianco, secondo ondulazioni di suolo, capricci di vento e cristalli di neve.
La prima parte della lettera mi sorprese tra le nevi della Valbiandino, zona del ยซBittoยป. Ottimo formaggio, che la Francia non ha. Per tacere del ยซBagossoยป di Bagolino, impareggiabile anche nel prezzo. La Valbiandino รจ sorvegliata dal Pizzo dei Tre Signori, che si atteggia a maestoso Cervino. La seconda parte mi colse sullโaltipiano dellโArtavaggio, sotto il Sodadura, zona straniera. Bergamasca, per precisione. La terza mi importunรฒ sulla salita dallโAlpe di Cova ai Comolli, sotto il muro che monta lโaffilata cresta nord del Grignone. La quarta, quella conclusiva, mi scocciรฒ sui Corni, non del diavolo, ma di Canzo (leggi bene). Dalla mia posizione, il Corno Grande copriva, insieme al Pizzo Coca, pure il Diavolo e il Diavolino della Bergamasca. Il diavolo, anche se inesperto in coperchi, sa nascondersi dietro qualsiasi paravento. Il male, travestito di bene, sempre si compie sub specie boni.
Il gesuita, come si vede dalla lettera, รจ orgoglioso del suo alunno. ยซPovera e nuda vai, filosofiaยป! Non sempre i poeti hanno ragione. A Voltaire, filosofo e poligrafo, la sorte sorrise prima e dopo morte. Oggi la sua fama cresce a valanga. A chi dice di conoscerlo, vorrei chiedere il colore della copertina dei suoi libri che ha letto. Cosรฌ faceva un mio professore a chi citava autori. Da allora nessuno piรน citava nessuno. Ma oggi, su internet, trovi anche la copertina a colori.
Nella lettera lโantico professore si congratula con lโallievo. Gli scrive nei giorni del terribile fatto di Parigi. Stampa e televisione mondiale parlano di lui come antesignano di libertร . Tutti i Charlie lo ringraziano e magnificano. Da lui lโOccidente eredita la libertร , principio di ogni bene! Finalmente con lui la Dea Ragione trionfa su fanatismo e superstizione. Scrivono i giornali che bisogna abolire le religioni, bubboni di ignoranza e intolleranza. E soprattutto dio โ lo scrivo minuscolo perchรฉ sโรจ ristretto per lasciar spazio a tutti, compresi i vignettisti. Lui si sente colpevole di tutto e di tutti, come un padre con i figli. Ed รจ giusto che sia cosรฌ.
La lettera del gesuita mostra affetto. Ricorda al discepolo come proprio lui lo educรฒ a libertร . I professori amano ripetere lezioni, ritoccandole e migliorandole. Qui lโanonimo gesuita ridice cose che Voltaire conosce. Che perรฒ, stando alla stampa, i lettori di Voltaire, dopo di lui e anche grazie a lui, hanno dimenticato. Un microscopico sole cancella infinitร di galassie. Basta una sola fetta di salame sugli occhi per coprire lโintero universo.
Il gesuita Andrea del Pozzo, maestro di prospettiva, sa che il vicino รจ enorme e piccolo il lontano. Lโanonimo professore โ dal suo punto asintottico, dove il sole scompare nel ยซperlato brividรฌoยป โ dialoga con lโex alunno. Dallโalto vede il cammino fatto e quello da fare. Oltre a ribadire la lezione, dice anche ciรฒ che il discepolo, quando filosofeggiava, ancora ignorava. Accadde infatti dopo di lui e grazie a lui. Tanto di cappello! Giusto tributo gli rendono.
Io conosco i gesuiti. Sono gesuita e nipote di gesuita! Il mio confratello di sicuro ha la coda di paglia. Ha insegnato la libertร . Era lโepoca. Necessario e doveroso. Ma non ha spiegato abbastanza discrezione (o discernimento) e responsabilitร . Si parla sempre di ciรฒ che manca! Di prudenza allora ce nโera troppa. Chi leggerร , capirร . Oggi non manca la libertร . Siamo perรฒ a digiuno di discrezione e responsabilitร . In nome della libertร , si fa ogni iniquitร . E con impunitร . Dallโinsultare allโammazzare. Al di lร di ciรฒ che attribuiscono al gesuita Busembau, il fine non giustifica i mezzi. Questi sono della stoffa del fine. Che deve essere tagliata su misura!
La discrezione suppone tempo, luogo e modo di dire la veritร . Tempo e luogo segnano lโopportunitร o meno. Non spiegare il teorema di Eratostene a chi ha mal di denti o corre a ยซdeporre del ventre il soverchio pesoยป. Il modo suggerisce sfumature piรน o meno adatte per dire la stessa cosa. Senza la responsabilitร del discernimento, che suggerisce tempi, luoghi e modi, la libertร diventa criminalitร .
* * *
Perchรฉ il mio confratello ha girato la lettera a me? Forse ha letto il mio libro Occasione o tentazione? sul discernimento? Oppure Elogio del nostro tempo, sul compimento del mondo come rappresentazione, che apre orizzonti inediti di libertร . Se prima la libertร era campo della morale, adesso vale pure nei confronti della natura, ambito finora della necessitร . Nella nostra epoca la libertร รจ diventata criterio a se stessa. Dimenticando spesso che ciรฒ che toglie libertร , non รจ piรน libertร . Normalmente, come vedremo dalla lettera, si confonde libertร con libero arbitrio. Si giunge cosรฌ allโarbitrarietร , esatto opposto di libertร .
Mentre scrivo, arriva per posta un plico con copie di un libro. Ora capisco perchรฉ questโemail fu girata a me. Il confratello antico aveva letto un libro di mio zio gesuita, Giovanni Fausti, dal titolo Islam e cristianesimo. Scritto verso il 1930, รจ stato ristampato in questi giorni, in connessione ai fatti di Parigi.