Sfollati, una storia italiana

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Notte dell’8 settembre 1943: una famiglia numerosa scappa dalla guerra. Scappa con i soldati italiani per sfuggire ai tedeschi. La liberazione sembra imminente, gli alleati sono in vista, ma in mezzo c’è un fiume, il Garigliano, che diventa lo spartiacque di due mondi, la linea difensiva che i nazisti terranno con più decisione, spaccando in due l’Italia. Per la povera gente è l’inizio di un’odissea, fra fughe sulle montagne, rastrellamenti e partenza forzata in carro bestiame, verso una destinazione ignota. Con ostinazione la famiglia Pizza cerca di rimanere unita senza perdere la dignità. Il convoglio dei disperati si ferma a Mantova, la destinazione finale è un piccolo paese di campagna, Bozzolo, dove un prete speciale, don Primo Mazzolari, accoglie gli sfollati. Ma l’odissea non è ancora conclusa: ogni volta che la normalità sembra recuperata, la guerra torna a rimettere tutto in discussione. Tocca fuggire dalla fuga, quasi senza fine.

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