QUINTO GIORNO – Forza: spezzare il pane per il viaggio (Atti 27, 33-36)
“Nell’attesa che spuntasse il giorno, Paolo esortava tutti a prendere cibo. Diceva: ‘Da due settimane vivete sotto questo incubo senza mangiare. Per questo vi prego di mangiare: dovete farlo, se volete mettervi in salvo. Nessuno di voi perderà neppure un capello’. Dopo queste parole Paolo prese il pane, rese grazie a Dio davanti a tutti, lo spezzò e incominciò a mangiare. Tutti si sentirono incoraggiati e si misero a mangiare anche loro”.
- Salmo 77 [76], 2-21
- Marco 6, 30-44
Commento
L’invito di Paolo a mangiare è un’esortazione, volta ai compagni sulla barca, a riprendere le forze per affrontare quanto li attende. L’atto di prendere il pane segna un cambio di atteggiamento, poiché i naufraghi passano dalla disperazione al coraggio. In modo simile, l’Eucaristia o la Cena del Signore, ci provvedono del cibo per affrontare il viaggio e ci orientano nuovamente alla vita in Dio, ci fortificano. Spezzare il Pane – che è il fulcro della vita e del culto della comunità cristiana – ci edifica nel nostro impegno alla diaconia cristiana. Attendiamo il giorno in cui tutti i cristiani potranno condividere la stessa Mensa della Cena del Signore e ricevere forza dall’unico Pane e dall’unico Calice.
Preghiera
O Dio amorevole,
il tuo Figlio Gesù Cristo ha spezzato il Pane
e condiviso il Calice con i suoi amici la vigilia della sua Passione. Fa’ che possiamo crescere insieme nella comunione
seguendo l’esempio dell’apostolo Paolo e dei primi cristiani.
Donaci la forza di istaurare relazioni di compassione, solidarietà e armonia. Te lo chiediamo, per la potenza dello Spirito Santo,
nel nome del tuo Figlio,
Che ha dato la sua vita perché noi potessimo vivere. Amen.