Solennità del Corpo e Sangue di Cristo: Pane vivo, che dà vita. La partecipazione al Corpo e al Sangue di Cristo è fonte di vita eterna. Nel sacramento dell’Eucaristia il Verbo fatto carne si dona per la vita del mondo, la parola uscita dalla bocca di Dio si fa pane per saziare ogni vivente e riunire i molti nella Chiesa, Corpo mistico di Cristo e comunione d’amore.
Mistero d’amore per la salvezza del mondo.
Dopo le feste pasquali e la solennità di Pentecoste il Tempo ordinario inizia ponendo al centro il mistero cristiano: l’amore eterno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
La liturgia della Parola di oggi ne sottolinea alcuni aspetti. La prima lettura presenta un Dio che non si stanca mai e sempre di nuovo ricuce l’alleanza distrutta dalla disobbedienza del peccato.
Quando l’uomo si lascia ingannare, Dio cerca di riproporgli il suo amore. Dio esce dalla sua nube e parla nuovamente con il suo popolo attraverso Mosè: misericordia e pietà sono le sue credenziali.
Per questo, nella seconda lettura, la chiesa, secondo l’invito dell’apostolo Paolo alla comunità di Corinto, deve vivere il bene più prezioso che gli è stato versato in grembo: la presenza del Signore risorto. La sua grazia e la sua pace possono abitare dentro la chiesa viva. Chi vive di lui e con lui è davvero in pace. Infine, nel brano del vangelo di Giovanni viene tratteggiato il volto del Padre così com’è presentato da Gesù. Dio è colui che non perde nessuno dei suoi figli, va a cercarli, vuole che si salvino attraverso di lui. Gesù ci tiene legati a sé e, nel contempo, ci riporta a quell’amore del Padre senza il quale non possiamo vivere. Credere o non credere non stanno sullo stesso piano.
Credere, per Gesù, significa avere la vita. Lasciare Dio significa morire. Lo Spirito dell’amore può riportarci, ogni volta, in quella casa nella quale sono sempre a disposizione dell’uomo la grazia della salvezza, il perdono dei peccati e l’abbraccio del Padre.
Fonte: Servizio della Parola nr. 517/2020 – Prezzo di copertina: Euro 10,00