La carne del Verbo, tenda della nuova alleanza. I testi sapienziali, che parlano della Sapienza in mezzo al popolo, trovano compimento nel farsi carne del Verbo di Dio. L’incarnazione inaugura una nuova presenza di Dio tra gli uomini, condividendo la loro stessa storia e stipulando una nuova alleanza d’amore.
La carne del Verbo, tenda della nuova alleanza.
Riproponendo il vangelo del giorno del Natale, la liturgia della Parola di questa 2a domenica dopo Natale intende proporre una meditazione ulteriore sul mistero dell’incarnazione del Verbo.
L’immagine della tenda domina la prima lettura e il vangelo. Il passo del Siracide focalizza la Sapienza come una creatura che dall’inizio del tempo sta presso Dio e svolge una funzione di mediazione tanto nell’opera della creazione (in essa tutto è stato creato) quanto in quella della redenzione, fissando la tenda in mezzo al popolo eletto.
Con questi tratti della Sapienza è presentato il Verbo nel prologo giovanneo (con la differenza che, per Giovanni, il Verbo non è una creatura): in lui tutte le cose sono state create e in lui, che ha assunto la carne e debolezza umana, Dio compie il suo «disegno d’amore» (seconda lettura), rivelandosi come il «Dio con noi» che condivide il cammino quotidiano di ogni essere umano.
Fonte: Servizio della Parola nr. 528/2021 – Prezzo di copertina: Euro 10,00