Si dice a ragione: “Giacobbe vide in sogno una scala”; per mezzo di essa puoi elevarti (…). Questa scala, a due montanti e sei gradini, rappresenta Gesù Cristo, la sua natura umana e divina, e le sue virtù: l’umiltà e la povertà, la sapienza e la misericordia, la pazienza e l’obbedienza.
Gesù fu umile assumendo la nostra natura e quando “ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,48). Fu povero nella nascita, quando la Vergine povera lo diede alla luce non ebbe altro luogo dove posarlo, avvolto in fascie, che una mangiatoia per animali (cfr Lc 2,7). Fu sapiente nella predicazione, perché cominciò col fare e poi insegnare (At 1,1).
Fu misericordioso accogliendo i peccatori: “Non sono venuto – disse – per chiamare i giusti, ma i peccatori alla penitenza” (cfr Mt 9,13). Fu paziente sotto i colpi di frusta, gli schiaffi, gli sputi: “Rendo la mia faccia dura come pietra”, dice per bocca di Isaia (50,7). Gesù “oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta” (cfr 1Pt 2,23). E infine fu “obbediente fino alla morte di croce” (Fil 2,8).
Questa scala era poggiata sulla terra quando Cristo predicava e operava miracoli; toccava il cielo quando passava notti pregando il Padre. Ecco dunque che la scala si è alzata. Perché non sali? Perché continui a trascinare a terra mani e piedi? Sali dunque. Salite angeli, vescovi, superiori religiosi e fedeli di Gesù Cristo!
Salite, vi dico, contemplate quanto soave è il Signore; scendete per aiutare e consigliare, poiché è di questo che ha bisogno il prossimo. Perché cercate di arrivare a questa montagna per altre vie e non con questa scala?
Fonte: «Vangelo del Giorno» è un servizio proposto dall’associazione internazionale Evangelizo.
Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie.