Presso il presepio, il Salvatore desidera anche la presenza di colui che gli è stato particolarmente caro durante la vita: Giovanni, il discepolo che Gesù ama (Gv 13,23). Lo conosciamo bene in quanto figura della purezza verginale.
Poiché era puro, è piaciuto al Signore. Ha potuto riposare sul Cuore di Gesù e esservi iniziato ai misteri del Cuore divino (Gv 13,25). Come il Padre celeste ha reso testimonianza a suo figlio proclamando «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo» (Lc 9,35), così il divino Bambino sembra anch’egli indicarci il suo discepolo prediletto e dirci: «Nessun incenso mi è più gradito di un cuore puro che si dona con amore.
Ascoltate colui che ha potuto vedere Dio perché aveva un cuore puro» (Mt 5,8). Nessuno ha potuto immergersi più profondamente di lui nella contemplazione degli abissi nascosti della vita divina. Per questo ci annuncia il mistero dell’eterna generazione del Verbo divino. (…) Ha condiviso le lotte del suo Signore come solo un’anima che ama di un amore sponsale può fare. (…) Ha fedelmente custodito per noi e ci ha trasmesso le testimonianze che il Salvatore in persona rendeva alla propria divinità davanti ai suoi amici e ai suoi nemici. (…)
Grazie a lui sappiamo a quale partecipazione alla vita di Gesù e alla vita di Dio Trinità noi siamo destinati. (…) La presenza di Giovanni al presepio del Signore ci dice: vedete ciò che è stato preparato per coloro che si offrono a Dio con un cuore puro. Tutta la pienezza inesauribile della vita sia umana che divina di Gesù è magnificamente concessa loro in cambio.
Venite e bevete alle sorgenti della vita che il Signore fa scorrere per gli assetati e che sgorgano per la vita eterna (Gv 7,37; 4,14). Il Verbo è divenuto carne e giace davanti a noi nella forma di un bambino neonato.
Fonte: «Vangelo del Giorno» è un servizio proposto dall’associazione internazionale Evangelizo.
L’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro