Il professor Rodolfo Papa ha scelto questa volta di accompagnarci nella festivitร di San Lorenzo martire facendo un omaggio al pittore fraโ Giovanni da Fiesole detto Beato Angelico, parlandoci della cappella Niccolina nei palazzi Vaticani.
La presenza della vita dei santi nelle nostre chiese ha un duplice ruolo, ci dice il professor Papa: raccontare le gesta per diventare โintimi conoscitoriโ di quella persona che scelse di seguire Cristo (livello catechetico-conoscitivo) e quello di darci indicazioni morali (livello parenetico) per la nostra vita presente.
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Queste indicazioni morali ci permettono di fare memoria di quale sia il modello esemplare di vita: รจ lโaspirazione alla quale il fedele puรฒ puntare.
Beato Angelico fu chiamato a Roma da papa Eugenio IV Condulmer (1431-1447), grande mecenate, il quale aveva avuto occasione di conoscere lโarte dellโAngelico pernottando nel 1443 nella cella con lโAdorazione dei magi del convento di San Marco a Firenze, affrescato dal maestro di Fiesole. Con il suo successore, Niccolรฒ V Parentuccelli (1447-1455), la fortuna di Beato Angelico rimase inalterata e il pittore attese ad ulteriori importantissime commissioni.
Nel 1446, Eugenio IV affidรฒ allโAngelico la decorazione della Cappella del Sacramento, sede del conclave dal 1455 al 1534, quando verrร distrutta da Paolo III Farnese.
Nel 1447 lavorรฒ nella vecchia basilica di San Pietro, sotto il catino absidale dove campeggiava il mosaico con la Traditio legis, voluto da Innocenzo III (1198-1216) e distrutto nel 1592: decorรฒ probabilmente ad affresco la zona tra le finestre nellโabside.
Nel 1448 fu chiamato da Niccolรฒ V a decorare la Cappella Niccolina (al quale seguรฌ la decorazione dello studiolo di Niccolo V del quale non ci รจ rimasto nulla). Destinata allโuso privato del pontefice, ma anche al conferimento dei palli(http://www.treccani.it/enciclopedia/pโฆ), allโordinazione e il giuramento dei cardinali รจ una piccola cappella che si trova allโinterno dei Palazzi Vaticani.
La cappella รจ dedicata ai martiri Lorenzo e Stefano secondo un parallelo istituito da Gregorio Magno nel Sermo 85 (โCome Stefano nobilitรฒ Gerusalemme cosรฌ Lorenzo fece illustre Romaโ), ripresa da Ambrogio Traversari nellโorazione inaugurale del Concilio di Firenze (1439) e da Eugenio IV nella bolla Moyses vir Dei (1439).
Nella cappella niccolina โle vicende parallele dei due santi offrono un paradigma di esemplaritร alieno da celebrazioni e trionfalismi, ma che si esprime nei toni solenni e atemporali della liturgia e si articola secondo i valori di una rinnovata ecclesiologia: il primato papale e la diakonia/servizio (nelle due Ordinazioni); la caritas (nelle rispettive Distribuzioni di elemosine) e la predicazione del Vangelo (nella Predicazione di Santo Stefano e nel San Lorenzo converte Lucillo); il martirio, testimonianza estrema di fede e di imitatio Christiโ (De Simone 2009).
Destinata al papa e al suo entourage, questa cappella ci dice come la Chiesa parli a sรฉ stessa, con chiarezza e se quando รจ in missione forse si veste talvolta di retorica, nel privato e nellโintimitร รจ schietta e va diretta al nocciolo della questione, proprio perchรฉ, come ci ricorda il professor Rodolfo Papa โlโarte รจ uno strumento di riflessione spirituale per tutti, dal Papa in giรนโ.
Fonte: aleteia.org