San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria

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San Giuseppe secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù; è definito come uomo giusto.

È venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa. Fu dichiarato patrono della Chiesa cattolica dal beato Pio IX l’8 dicembre 1870.

I Vangeli e la dottrina cristiana affermano che il vero padre di Gesù è Dio: Maria lo concepì miracolosamente, senza aver avuto rapporti sessuali con alcuno, per intervento dello Spirito Santo. Giuseppe, inizialmente intento a ripudiarla in segreto, fu messo al corrente di quanto era accaduto da un angelo apparsogli in sogno e accettò di sposarla e di riconoscere legalmente Gesù come proprio figlio. Perciò la tradizione lo chiama padre putativo di Gesù (dal latino puto, “credo”), cioè colui “che era creduto” suo padre (cf Luca 3, 23).

Secondo il racconto del Vangelo di Luca, Giuseppe si spostò insieme a Maria dalla città di Nazaret, in Galilea, a Betlemme, in Giudea, a causa di un censimento (Censimento di Quirinio) della popolazione di tutto l’impero, per il quale anche lui doveva registrarsi nella sua città d’origine, insieme alla sposa. Mentre i due si trovavano a Betlemme, giunse il momento del parto e la ragazza diede alla luce il figlio “che fasciato fu posto in una mangiatoia, perché non vi era posto per loro nell’albergo” (cf Luca 2, 7).

Giuseppe fu dunque testimone dell’adorazione del piccolo Bambino Gesù da parte di pastori avvisati da un angelo (cf Luca 2, 8), e più tardi anche di quella deimagi, venuti dal lontano Oriente, secondo l’indicazione ottenuta dagli astri e da una stella in particolare. I magi “entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre e, prostratisi, lo adorarono” (cf Matteo 2, 11): Giuseppe non è citato né visto ma certamente era presente all’avvenimento.

Dopo otto giorni dalla nascita, secondo la legge di Mosè, avvenne la circoncisione del bambino, cui Giuseppe impose il nome Gesù. Quaranta giorni dopo lui e Maria portarono il neonato a Gerusalemme per la presentazione al tempio a e lì assistettero alla profetica esaltazione del vecchioSimeone che predisse un futuro glorioso per il bambino, segno di contraddizione e gloria del suo popolo Israele. Dopo la presentazione al tempio, l’evangelista Luca ci narra che fecero ritorno in Galilea, alla loro città Nazaret.

Mentre i Vangeli canonici non dicono nulla sulla morte di Giuseppe, qualche notizia si trova nei Vangeli apocrifi. Secondo l’apocrifo Storia di Giuseppe il falegname“, che descrive dettagliatamente il trapasso del santo, Giuseppe aveva ben 111 anni quando morì, godendo sempre di un’ottima salute e lavorando fino al suo ultimo giorno. Avvertito da un angelo della prossima morte, si reca a Gerusalemme e al suo ritorno viene colpito dalla malattia che l’avrebbe ucciso. Stremato nel suo letto, sconvolto dai tormenti, è travagliato nella mente e solo la consolazione di Gesù riesce a calmarlo. Circondato dalla sposa, viene liberato dalla visione della morte e dell’oltretomba, scacciate subito da Gesù stesso. L’anima del santo viene quindi raccolta dagli arcangeli e condotta in paradiso. Il suo corpo viene poi sepolto con tutti gli onori alla presenza dell’intera Nazaret.

Ancora oggi non sappiamo dove si trovi la tomba del santo.

La Chiesa cattolica ricorda san Giuseppe il 19 marzo con unasolennità a lui intitolata.
In alcuni luoghi, come in Vaticano e in Canton Ticino, ma non in Italia, è festa di precetto.

I primi a celebrarla furono i monaci benedettini nel 1030,
seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai Francescani nel 1399.
Venne infine promossa dagli interventi dei papi Sisto IV e Pio V e resa obbligatoria nel 1621 daGregorio XV. Fino al 1977, il giorno in cui la Chiesa cattolica celebra san Giuseppe, era considerato inItalia festivo anche agli effetti civili ma con legge 5 marzo 1977 n. 54, questo riconoscimento fu abolito e da allora il 19 marzo divenne un giorno feriale. InCanton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna, questo giorno è considerato festivo agli effetti civili. In Italia sono stati presentati (2008), alla Camera e al Senato, alcuni disegni di legge per il ripristino delle festività soppresse agli effetti civili (san Giuseppe, Ascensione, Corpus Domini, santi Pietro e Paolo e lunedì di Pentecoste).

San Giuseppe è patrono della Chiesa cattolica ed anche: Associazione Cristiana Lavoratori Italiani (ACLI), Azione Cattolica Italiana: Unione Uomini, Missioni Cattoliche in Cina, Monti di Pietà.

Agonizzanti, Artigiani, Buona morte, Carpentieri, Contro le tentazioni carnali e sessuali, Ebanisti, Economi, Esiliati, Falegnami, Lavoratori, Moribondi, Operai, Padri di famiglia, Pionieri, Procuratori legali, Senzatetto.

PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme con quello della tua santissima Sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno, la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amatissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta contro il potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e copri ciascuno di noi con il tuo patrocinio, affinché col tuo esempio e con il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, piamente morire, e conseguire l’eterna beatitudine in cielo. Amen.

(Papa Leone XIII)

Testo a cura di don Lucio d’Abbraccio