La grande missione di entrambi i fratelli terminò con la morte di Metodio, nell’anno 885; il fratello Costantino-Cirillo era già morto sedici anni prima qui a Roma. A questi due grandi apostoli l’eterno Pastore ha affidato l’opera del Vangelo tra gli slavi. Essi sono diventati i primi evangelizzatori dei popoli che abitano la parte orientale e quella meridionale dell’Europa. Sono diventati i padri della loro fede e della loro cultura. (…)
Verso la metà del IX secolo e nel periodo immediatamente successivo si avvicinava il momento della maturazione politica e culturale della grande compagine dei popoli slavi, il loro ingresso da protagonisti nella convivenza internazionale, nel sistema subentrato all’antico impero romano. Era, purtroppo, anche il momento in cui l’antica civiltà si spezzava e si frantumava, e le tensioni tra Oriente e Occidente si trasformavano in divisioni e, presto, in separazioni. Gli slavi entrarono nella scena del mondo, collocandosi fra queste due parti e, nel tempo successivo, sperimentarono su loro stessi i tragici effetti dello scisma; furono anch’essi divisi, come diviso era allora il mondo europeo.
Tanto più, pertanto, dobbiamo ammirare la chiaroveggenza spirituale dei due santi fratelli, i quali decisero coraggiosamente di costruire un ponte ideale là dove il mondo ad essi contemporaneo scavava invece fossati di separazione e di lacerazione.
“Cirillo e Metodio – ho scritto nella lettera apostolica del 31 dicembre 1980, con la quale li proclamavo celesti patroni di tutta l’Europa – svolsero il loro servizio missionario in unione sia con la Chiesa di Costantinopoli, dalla quale erano stati mandati, sia con la Sede romana di Pietro, dalla quale furono confermati, manifestando in questo modo l’unità della Chiesa che, durante il periodo della loro vita e della loro attività, non era colpita dalla sventura della divisione fra l’Oriente e l’Occidente, nonostante le gravi tensioni, che, in quel tempo, segnarono le relazioni fra Roma e Costantinopoli”.
Fonte: «Vangelo del Giorno» è un servizio proposto dall’associazione internazionale Evangelizo.
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10, 1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».
Parola del Signore