San Claudio La Colombière – Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2019

Nella meditazione dell’amore di Dio, sono stato molto colpito alla vista dei beni che ho ricevuto da Dio, fin dal primo momento della mia vita fino ad ora. Quale bontà! Quale cura! Quale provvidenza, per il corpo e per l’anima! Quale pazienza! Quale mitezza! …

Mi sembra che Dio mi abbia fatto penetrare e vedere chiaramente questa verità: che cioè in primo luogo egli è in ogni creatura; in secondo luogo, egli è quanto c’è di buono in esse; in terzo luogo, egli ci fa vedere tutto il bene che riceviamo da esse. E mi è sembrato di vedere questo re di gloria e di maestà, solerte a riscaldarci con gli abiti, a rinfrescarci con l’aria, a nutrirci coi cibi, a rallegrarci coi suoni e gli oggetti piacevoli, a produrre in noi tutti i movimenti necessari per vivere e per agire.

Che meraviglia! Chi sono io, Dio mio, per essere così servito da te, in ogni tempo e in ogni cosa, con tanta premura e amore! Egli agisce allo stesso modo in tutte le altre creature, e tutto ciò per me, come un amministratore zelante e vigilante che fa lavorare in ogni parte del suo regno, per il suo sovrano. Questo è quanto esiste di più mirabile: che Dio operi ciò per tutti gli uomini, benché quasi nessuno ci pensi, se non qualche anima eletta, qualche anima santa.

Bisogna per lo meno che io ci pensi, e gliene sia riconoscente. Immagino che, poiché la gloria di Dio è il fine di tutte le sue azioni, egli fa tutte queste cose principalmente per amore di coloro che ci pensano e ammirano in esse la sua bontà, gli sono grati, e traggono da ciò l’occasione di amarlo: gli altri ricevono gli stessi beni, come per caso, e per fortuna… Dio ridona incessantemente a noi l’essere, la vita, le opere di quanto è creato nell’universo.

Questa è la sua occupazione nella natura; la nostra sia ricevere senza sosta ciò che egli ci manda da ogni parte e ridonarglielo con azioni di grazie, lodandolo e riconoscendo che egli è l’autore di ogni cosa. Ho promesso a Dio di farlo per quanto potrò.

Fonte: «Vangelo del Giorno» è un servizio proposto dall’associazione internazionale Evangelizo.

Letture della
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.

Dal secondo libro dei Re
2 Re 5,14-17

 
In quei giorni, Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,] scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola di Elisèo, uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato [dalla sua lebbra].
 
Tornò con tutto il seguito  da [Elisèo,] l’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele. Adesso accetta un dono dal tuo servo». Quello disse: «Per la vita del Signore, alla cui presenza io sto, non lo prenderò». L’altro insisteva perché accettasse, ma egli rifiutò.
 
Allora Naamàn disse: «Se è no, sia permesso almeno al tuo servo di caricare qui tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché il tuo servo non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Sal 97 (98)
R. Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R.
 
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R.
 
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R.

Seconda Lettura

Se perseveriamo, con lui anche regneremo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
2 Tm 2,8-13

 
Figlio mio, ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti, discendente di Davide, come io annuncio nel mio vangelo, per il quale soffro fino a portare le catene come un malfattore.
Ma la parola di Dio non è incatenata! Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto, perché anch’essi raggiungano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
 
Questa parola è degna di fede:
Se moriamo con lui, con lui anche vivremo;
se perseveriamo, con lui anche regneremo;
se lo rinneghiamo, lui pure ci rinnegherà;
se siamo infedeli, lui rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.

Parola di Dio

Vangelo

Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 11-19

 
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea.
 
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Parola del Signore

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