Tutte le parti del corpo del salmista sono coinvolte nella benedizione del Nome di YHWH che apre il Salmo 103 (102). A lui tutto affidiamo: singolarmente, uno ad uno, ogni aspetto di noi, più o meno gradevole. La prima sezione, donataci oggi, è stata definita un “dolce canto dell’amore e del perdono”, in cui la smisurata tenerezza del Signore, già assaggiata nelle benedizioni che ornano la vita della persona che le ricorda nella sua preghiera, sovrasta ogni strettezza terrena. È una misericordia sovrabbondante, dal sapore di dolcezza, che si fa carico dei nostri allontanamenti per allontanarli da noi e così riavvicinarci a sé.
Benedici Iddio, mia anima,
uno ad uno, o visceri miei,
benedite il nome suo santo.
Benedici il Signore, mia vita,
non scordarne le grazie e i favori:
egli dà sempre senza misura.
Dio perdona le innumeri colpe,
tutti i mali tuoi egli risana
la tua vita ritrae da morte.
Ti ricolmi di grazia e dolcezza […]
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è pietoso e tenero Iddio,
lento all’ira e pieno d’amore.
Non contende a lungo il Signore,
né la collera serba per sempre […]
quanto il cielo sovrasta la terra
così egli trascende in amore.
Quanto dista oriente da ovest,
tanto getta lontano da sé
tutti i nostri misfatti e rivolte.
Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski
Foto di Joshua Lindsey da Pixabay