Rinnoviamo anche oggi il Salmo 98 (97) pregato ieri, che prosegue con altri versetti che si soffermano sui suoi suoi della natura. Se le persone esultano in canti di gioia e gli strumenti sostengono la musica di festa, qui è tutto il creato a risuonare delle stesse vibrazioni di gioia.
L’esultanza per la salvezza inaugurata da Dio per tutti coinvolge il creato: lo sciabordio del mare e il soffio della terra, le creature che riempiono le acque e quelle che abitano all’asciutto con i rispettivi versi, i fiumi come braccia che, sciogliendosi in applausi, imprimono il ritmo e infine i monti che rispondono con sicurezza in coro, sostenendo l’armonia con voce profonda. Tempeste, tsunami, eruzioni vulcaniche e terremoti, al pari delle bestie feroci, sono domati e diventano accordati strumenti musicali nello spettacolo della natura.
Ogni cellula e ogni molecola, ogni oggetto inorganico e ogni creatura vivente, vibra a una propria peculiare frequenza. Tutto canti, nulla resti indifferente: ciascuno scopra la propria voce da offrire in riconoscenza a YHWH che farà ingresso regale nel suo creato, ripristinandolo in un giusto accordo, senza distorsioni.
Intonate al Signore un canto nuovo,
perché ha fatto ancora meraviglie:
ha portato vittoria la sua mano,
il suo braccio invincibile e santo!
Rombi il mare con tutta la sua vita,
frema il mondo coi suoi abitanti,
tutti i fiumi innalzino applausi,
cui insieme i monti facciano eco.
Tutto canti al Signore Dio che viene:
viene a fare giustizia sulle genti,
e a regger le sorti della terra
con la sua giustizia e il suo amore.
«Il nostro rapporto con il creato cambia quando percepiamo questo coinvolgimento tra il destino del mondo e il nostro: perché credere in un Dio che desidera il bene può guarirci, a partire dal modo in cui guardiamo a noi stesse, noi stessi, per arrivare al modo in cui viviamo nel mondo» (Paola Zambon).
Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr ZygulskiFoto di Joshua Lindsey da Pixabay