l contrasto tra giusti e ingiusti si staglia nel Salmo 37 (36), che pone sapienzialmente a confronto due personaggi. Uno agisce secondo giustizia, l’altro no. I versetti proposti dalla liturgia di oggi si limitano alla persona giusta, intrecciata a YHWH. L’invito è quello di srotolare il proprio cammino di fronte a Lui. Turoldo la rende come vita che sceglie di fluire fiduciosa in YHWH, perché Lui possa agire in noi. Nell’affidamento di tutte le nostre preoccupazioni, debolezze, sofferenze… scaturisce la giustizia, proprio lì, illuminata a pieno giorno dalla vita divina. E così pure la sapienza umana è conseguenza della Torah impressa nel nostro cuore di carne dal Signore.
Lascia fluire la tua vita in Dio,
in lui confida e lascialo agire:
la tua giustizia fa splender qual sole,
come meriggio ogni tuo diritto. […]
Sapienza adorna la bocca del giusto
e la sua lingua proclama giustizia:
ha scritto in cuore la legge di Dio,
mai esitante sarà il suo passo.
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È il Signore salvezza dei giusti,
loro difesa nel tempo d’angustia:
e libertà è salvezza e aiuto,
per che in lui essi hanno sperato.
«Mostragli che cosa soffri, mostragli che cosa vuoi. Che cosa soffri?» (Agostino)
Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski
Foto di Joshua Lindsey da Pixabay