Sin dai primi tempi i cristiani svegliavano il giorno con il Salmo 24 (23): il re della gloria che si manifesta, come un sole, splendendo nelle nostre giornate. Sappiamo bene che non sempre si manifesta così potentemente in noi: non sempre, o quasi mai, la presenza di Dio è così evidente agli altri e a noi. Eppure ci è dato oggi questo Salmo, che si riferiva forse alla processione liturgica per accogliere nel Tempio di Gerusalemme l’Arca della Presenza di Dio.

Le parole hanno anche a che fare con la nostra attesa, con la nostra accoglienza, con il nostro aprirci alla novità che crea nuovi spazi, nuove relazioni tra noi. Ma chi è, perché ne valga la pena di mettere tutto a soqquadro? Spalancati, perché è incontenibile. In piedi, a testa alta, con ogni attenzione.

Sollevate, o porte, i vostri archi,
spalancatevi, soglie immortali:
fate entrare il re della gloria!

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Ma chi è questo re della gloria?
È il Signore potente, il forte,
il Signore potente in battaglia.

Sollevate, o porte, i vostri archi,
spalancatevi, soglie immortali:
fate entrare il re della gloria!

Ma chi è questo re della gloria?
È il Signore degli astri del cielo,
egli Iddio è il re della gloria.

«Ogni uomo ha una porta per la quale entra Cristo» (Ambrogio).

Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski

Foto di Joshua Lindsey da Pixabay