La Torah si incarna nel Salmista che la vive in tutti gli aspetti della sua vita, come nel Salmo 119 (118) che, lettera per lettera, ripercorre lโ€™alfabeto umano per ridonare qualcosa della Parola di Dio. Essa รจ integra e dona integritร  a chi la accoglie, a chi la esprime con il corpo, a chi ne fa criterio di discernimento della propria vita. Che non significa sentirsi costantemente osservati da qualcuno pronto a rinfacciarti le sbavature, nรฉ cercare una scappatoia in un percorso ad ostacoli fatto di divieti e piccole concessioni. Significa piuttosto restare in quella relazione unica tra YHWH e il suo Popolo, quella accolta da Moshรฉ Rabbenu, che nel suo balbettare diede voce, forma e corpo alla Parola incontenibile.

Come un giovane puรฒ essere integro?
Se vive sempre la tua parola!
Con tutta lโ€™anima io ti cerco,
non farmi sviare dai tuoi statuti.

Nel cuore mio nascondo i tuoi detti
per non peccare mai contro di te.
Sii benedetto, o mio Signore,
che le tue leggi mi hai insegnato.

Da sempre cantano queste mie labbra,
della tua bocca ogni tua sentenza.
Gioia mi dร  piรน di ogni ricchezza
il mio applicarmi ai tuoi consigli.

ยซLe apparenti ripetizioni sono in realtร  aspetti nuovi di una sola e medesima realtร : lโ€™amore per la parola di Dio. Come questโ€™amore non puรฒ avere mai fine, cosรฌ non hanno fine le parole che lo confessano. Esse possono accompagnarci per tutta la nostra vita e nella loro semplicitร  esse divengono preghiera del fanciullo, dellโ€™uomo, del vegliardoยป. (Dietrich Bonhoeffer)

Fonte: Buttadentro, canale Telegram gestito da Piotr Zygulski

Foto di Joshua Lindsey da Pixabay