CEI Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Atti degli Apostoli 10,39-40 Essi (i Giudei) lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno.
Colossesi 3,1-2 Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra.
Liturgia (inno di compieta): Gesù, luce da luce, sole senza tramonto, tu rischiari le tenebre nella notte del mondo.
Cipriano: Per i figli della luce, è giorno anche di notte: quando è buio per chi ha la luce nel cuore? Quando non è giorno, per chi ha Cristo come sole?
Bruno di Segni: Tutti i giorni sono creati dal Signore, ma ‘questo è il giorno che ha fatto il Signore’ in quanto mediante il suo sangue ha rigenerato l’uomo e mediante la sua risurrezione lo ha chiamato alla vita immortale dell’anima e del corpo.
Giovanni Paolo II: Alla domenica ben s’addice l’esclamazione del Salmista: «Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso». Questo invito alla gioia, che la liturgia di Pasqua fa proprio, porta il segno dello stupore da cui furono investite le donne che avevano assistito alla crocifissione di Cristo quando, recatesi al sepolcro «di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato», lo trovarono vuoto. È invito a rivivere in qualche modo l’esperienza dei due discepoli di Emmaus, che sentirono «ardere il cuore nel petto» mentre il Risorto si affiancava a loro lungo il cammino, spiegando le Scritture e rivelandosi nello «spezzare il pane». È l’eco della gioia, prima esitante e poi travolgente, che gli Apostoli provarono la sera di quello stesso giorno, quando furono visitati da Gesù risorto e ricevettero il dono della sua pace e del suo Spirito. (Lettera apostolica “Dies Domini”,1)
Opera del Signore per eccellenza è la vittoria della luce sulla tenebra e della vita sulla morte.