Ruminare i Salmi – Salmo 118 (Vulgata / liturgia 117),1 (Pasqua, anno A)

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  • CEI Rendete grazie al Signore perché è buono
  • NV Confitemini Domino, quoniam bonus
  • At 10,37-43

«Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.

Essi (i Giudei) lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno. E ci ha ordinato di annunciare che egli è costituito da Dio giudice dei vivi e dei morti. A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome»

Ruperto di Deutz: Il salmo è il cantico della risurrezione della carne, che Cristo ha vissuto e che noi vivremo.

Benedetto XVI: Si tratta di una preghiera di adorazione, non per questa o quell’altra cosa, ma semplicemente perché Dio merita di essere adorato. Una tale preghiera ‘senza scopo specifico’ vuol essere puro servizio divino, come quello degli angeli. È il servizio per eccellenza, offerto al Dio trinitario, degno di ricevere gloria, onore e potenza perché in modo meraviglioso ha creato il mondo e in modo ancora più meraviglioso l’ha rinnovato. (Nell’epoca dei Padri della Chiesa, la vita monastica veniva qualificata come vita a modo degli angeli. E come caratteristica essenziale degli angeli si vedeva il loro essere adoratori. La loro vita è adorazione. Questo dovrebbe valere anche per i monaci. Essi pregano innanzitutto non per questa o quell’altra cosa, ma semplicemente perché Dio merita di essere adorato. “Confitemini Domino, quoniam bonus! – Celebrate il Signore, perché è buono, perché eterna è la sua misericordia!”, esortano vari Salmi. Una tale preghiera senza scopo specifico, che vuol essere puro servizio divino viene perciò chiamata con ragione “officium”. È il “servizio” per eccellenza, il “servizio sacro” dei monaci. Esso è offerto al Dio trinitario che, al di sopra di tutto, è degno “di ricevere la gloria, l’onore e la potenza” (Ap 4,11), perché ha creato il mondo in modo meraviglioso e in modo ancora più meraviglioso l’ha rinnovato. – Heiligenkreuz, 2007)

Nella Pasqua di Gesù gustiamo appieno e celebriamo la bontà del Signore. Proprio per questo Dio ci ha creati: non per la morte, ma per gustare e cantare in eterno la sua bontà.