Nel Vangelo della messa odierna, Gesù si presenta come il pane che dà la vita al mondo. Leggendo questo passo durante il tempo pasquale, possiamo ricordare che Cristo vive e che in Lui è la fonte della vita. Tutto ciò che di grande e di bello è nel mondo, tutto ciò che ci riempie di forza e che ci fa sperimentare che vale la pena vivere, è in qualche modo connesso a Gesù. Dice san Giovanni che «tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini» (Gv 1, 3-4).
In Gesù abbiamo tutto. Per questo, con il personaggio del vangelo, possiamo dire: «Signore, dacci sempre questo pane». Quando notiamo nel nostro cuore un vuoto o sentiamo che ci mancano le forze per affrontare la fatica quotidiana… che gran rimedio abbiamo nella partecipazione all’Eucarestia! Proprio lì, accendiamo di nuovo la passione per vivere e portare al mondo la gioia di sapersi amati da Dio.
La Messa è il momento nel quale ci lasciamo rinnovare dal Signore. San Josemaría confidava così la sua esperienza: « nel rivolgermi ai piedi dell’altare al Dio che allieta la mia giovinezza (Sal 42, 4), mi sento molto giovane, e so che non mi riterrò mai vecchio; perché, se resto fedele al mio Dio, l’Amore mi vivificherà continuamente; la mia giovinezza si rinnoverà, come quella dell’aquila (cfr Sal 102, 5)» (Amici di Dio, n.31).
Chiediamo, quindi, che questa vitalità che ci dà il Signore non resti chiusa dentro di noi, ma che trabocchi sulle nostre attività quotidiane e sulle persone che incontriamo nel corso della giornata. Ci servirà per mettere sopra l’altare tutto ciò che abbiamo per le mani: progetti, sogni, preoccupazioni. Il Signore li prenderà e li farà suoi. Così, non saranno più qualcosa di meramente umano, ma si trasformeranno, per azione della grazia, nel cibo che dà la vita al mondo.
Rodolfo Valdés
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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