Rodolfo Valdés – Commento al Vangelo del 18 Maggio 2021

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Parlando con il Padre, Gesù si riferisce ai suoi discepoli chiamandoli coloro che “hanno osservato” la parola di Dio (cfr. Gv 17, 6). In effetti, ormai da tre anni gli apostoli hanno cominciato ad ascoltare le divine parole che uscivano dalle labbra di Gesù. «Sulla tua parola getterò le reti» (Lc 5, 5) un giorno aveva detto Pietro a Gesù e, grazie a tale fiducia, poté miracolosamente sollevare le reti piene di pesci. Gli apostoli erano stati attratti dal Maestro per la forza della sua parola e così si aprì loro un mondo nuovo, colmo di speranza.

Anche noi vogliamo essere quelli che osservano la parola di Dio. Coloro che non si conformano a una visione superficiale del mondo, dell’uomo e del suo destino. Coltiviamo la parola, quando meditiamo nella nostra orazione personale e ci chiediamo: cosa vuole dirmi Gesù con il brano della Messa di oggi? Cosa mi dice il pensiero che mi ha trasmesso un amico e che non mi ha lasciato indifferente? Che cosa mi suggeriscono le circostanze e i problemi che affronto in famiglia?

Le parole di Gesù proteggono anche noi. Se le lasciamo crescere nel nostro cuore diventano come un albero alla cui ombra troviamo rifugio e riposo. Ognuno può avere un elenco di frasi della Scrittura che gli piacciono in maniera particolare: versetti dei Salmi, dei Vangeli, delle lettere di san Paolo, ecc. Queste frasi ci servono per la nostra orazione personale, per riprendere coraggio nel mezzo delle difficoltà, per chiedere luce quando dobbiamo prendere decisioni, ecc.

Se osserviamo le parole di Gesù possiamo stare nel mondo senza timori, perchè sappiamo che tutto è stato fatto proprio da Lui, il Verbo Divino. Ci rendiamo conto che tutto ha una ragione e che il nostro cammino è diretto verso «la gloriosa libertà dei figli di Dio» (Rm 8, 21).

Rodolfo Valdés


Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo 

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