Nel vangelo di oggi, il Signore ci insegna che per essere sale della terra e luce del mondo dobbiamo far vivere la giustizia con l’amore. Vivere interamente la legge di Cristo vuol dire saper perdonare, rinunciando, quando fosse necessario, ad esigere di applicare la giustizia “con precisione millimetrica”, quando qualcuno non ha causato un danno.
Gesù allude alla legge del taglione: occhio per occhio, dente per dente, legge che viene menzionata nel libro dell’Esodo, per regolare il modo di fare giustizia, per evitare che diventasse una vendetta sproporzionata: nessuno, infatti, poteva esagerare, pretendendo il doppio, o sette o dieci volte di più, ma che la pena fosse pari all’offesa. Lo stesso libro elenca una lunga lista di possibili danni (fare torto a qualcuno, colpire uno schiavo, ricevere la cornata di un bue, ecc), e quali dovessero essere gli indennizi.
La soluzione che ci propone Gesù è ben al di là di ogni casistica. La sua è la legge di amore che ci indica la via per guadagnare una giustizia duratura. Questa via è il perdono. Naturalmente, nella misura possibile, il danno si deve riparare, ma, a volte, per quanto uno possa essere pentito, non è nelle condizioni di riparare per intero i suoi errori. Potrebbe succedere che, a voler esigere giustizia senza alcuna clemenza, perdiamo la capacità di ripristinare le relazioni perpetuando il ciclo dell’odio.
Il Signore ci invita a considerare la situazione di ciascuno. Spesso, per ottenere la conversione di qualcuno, sarà meglio coprire col mantello della misericordia i suoi difetti e continuare pazientemente ad accompagnarlo sino a quando non ritrova la strada perduta.
Rodolfo Valdés
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangelo
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