Quante volte siamo in preda di combattimenti che sembrano durare un’eternità. Ci sentiamo perduti e disorientati a causa delle tante possibilità e impossibilità che si profilano davanti a noi. Le onde dei nostri cuori ci tolgono la calma del sonno e la gioia del vivere.
Eppure basterebbe una parola sua alle onde, basterebbe un passo suo nella nostra esistenza e cessa la tormenta. Perché tante volte il Signore tarda a intervenire? Lo spazio di un commento è troppo stretto per rispondere a una domanda così grande.
Ma un solco di luce si può segnalare: nascondendosi il Signore ci educa alla fiducia, ci invita al discernimento e ci prepara al gusto della sua presenza… Vieni Signore, non tardare, cammina sulle onde dei cuori turbati, donaci pace, portaci a riva.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Videro Gesù camminare sul mare.
Dal Vangelo secondo MarcoMc 6, 45-52
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare.
Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli.
Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò.
E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.
Parola del Signore