Due atteggiamenti sono presenti in questo vangelo. Due atteggiamenti che sembrano contraddirsi a vicenda. Il primo ci mostra un Gesù prudente che ricorda agli apostoli la necessità della sosta e del riposo.
Il secondo ci mostra un Gesù che ritorna sui suoi passi quando vede la folla che ha sete e fame di Dio, si commuove e annuncia loro il Regno di Dio. È contraddittorio? No. È piuttosto consequenziale. Siamo chiamati a vivere un’esistenza colma dell’amore di Dio. Umanamente, abbiamo bisogno del sabato, del risposo.
E dobbiamo legittimamente e prudenzialmente cercare questo tempo di risposo, di ritiro, di rifornimento dell’anima. Ma questo riposo non deve essere un valore assoluto, un idolo. Dobbiamo avere discernimento e prontezza per superare noi stessi ed essere presenza della compassione di Gesù quando il Signore ci chiama a farlo.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.