C’è una gradualità nella missione nel vangelo di Matteo che ha molto da insegnarci. Gesù manderà più tardi i suoi discepoli ad annunciare il vangelo a tutti. In chiusura del vangelo leggiamo: «Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato».
Ma Pri. A di questa missione verso tutti, c’è una missione ad intra, nella propria casa. Gesù avverte infatti: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele».
Cosa impariamo da questo approccio? Che le nostre prime terre di missione non sono all’estero, ma sono noi stessi, il nostro casato, il nostro giro di contatti e di amici. È evangelizzando noi stessi o, meglio, accogliendo il Vangelo, che possiamo essere lievito di Cristo per gli altri.
E la terra di missione è innanzitutto laddove siamo messi dalla Provvidenza.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.