La logica religiosa del ricco di questo passo del vangelo è simile alla logica che applica ai suoi affari: fare, avere in eredità, guadagnare…
Tutti verbi di possesso che non colgono il fulcro fondamentale del rapporto con Dio: non si tratta di avere, ma di entrare in relazione. Il ricco osserva i comandamenti, ma non ha ancora incontrato Colui a cui la pedagogia dei comandamenti prepara la strada. Da qui la provocazione di Gesù: «Perché mi chiami buono?».
È come se gli dicesse: «Non parlare a sproposito. Pesa le tue parole. Lasciati provocare da quello che dici. Cosa riconosci in me? Se non riconosci il Dio che vuole entrare in relazione con te, allora l’appellativo che hai usato – maestro buono – è solo una parola vuota detta a sproposito.
Ma se riconosci in me la bontà stessa di Dio che è venuta incontro a te, allora devi capire che la vita eterna non si ottiene accumulando, ma facendo spazio al Dio incarnato che da ricco che era, si è fatto povero, per darti la vera ricchezza: se stesso».
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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Mc 10, 17-27
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».
Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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