Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Diversi elementi “strani” distinguono questo passo del vangelo di Marco e lo rendono molto interessante. Quello che sicuramente è più significativo è il fatto che è l’unica volta in tutto il testo di Marco che si parla di Gesù che dorme.
Dato il contesto della tempesta burrascosa, condizione non ideale per prendere l’assopimento, risulta chiaro che il sonno di Gesù ha una finalità educativa. Gesù presenta ai discepoli una parabola attiva, non fatta di parole, ma di un gesto da cui tira le conseguenze. Solo alla luce dell’intento educativo di Gesù possiamo capire la lezione decisa e decisiva che il Maestro impartisce ai suoi discepoli: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
Le parole di Gesù ai discepoli possono risultare inopportune. Chi non ha paura in un mare in tempesta? Ma è quell’“ancora” della domanda di Gesù che fa la differenza. «Non avete ancora fede?» sta per dire: «Dopo tutto quello che avete sperimentato con me, dopo tutto quello che vi ho detto e insegnato sulla mia persona, ancora non capite chi sono? Ancora non comprendete che sono io il Signore della terra ferma e del mare e di tutto l’universo?».
Oggi, anche tu, non tralasciare questa domanda: «Chi è costui?».