Dio non si conosce per deduzione, ma per immersione. Chi si immerge nel Figlio, si mette in ascolto della parola della Parola, si apre alla vera conoscenza di Dio. Il Figlio è il volto conoscibile del Padre. La superbia annebbia la vista.
La via per la conoscenza di Dio passa per l’umiltà la quale ci apre alla verità di Dio che si rivela agli umili e, conoscendo la sua verità, lo amiamo e ci uniamo a lui. Giova sentire le parole della santa di cui ricorre il ricordo oggi, santa Caterina da Siena, che scrive a un presbitero: «Scrivo a voi nel prezioso sangue suo; con desiderio di vedervi illuminato d’uno vero e perfettissimo lume, acciocchè nel lume di Dio vediate lume; perocchè, vedendo, cognoscerete la verità sua, cognoscendola l’amerete: e così sarete sposo fedele della Verità».
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.