Robert Cheaib – Commento al Vangelo del 27 Febbraio 2020

Seguiamo un crocefisso, ma ci lamentiamo della croce. Lo facciamo perché siamo ancora troppo della terra. Quando leggiamo i santi, invece, veniamo introdotti in ciò che Edith Stein chiama scientia crucis, la sapienza della croce.

Come si arriva a quella scienza? Non si arriva sforzandosi ad amare la croce. Non è un dolorismo infatti. Non si arriva nemmeno pensandoci su. Perché lì non c’è una logica matematica che conduce dalla croce alla gioia o all’amore.

Si arriva piantando Gesù crocifisso nel proprio cuore e nella propria mente. Guardando e contemplando i suoi occhi. Dialogando con lui. In definitiva, ci si arriva permettendo a Gesù di infondere in noi i suoi sentimenti, il suo Spirito e la sua vita.

Solo nel Crocefisso trova valore la croce. Solo in Lui è tollerabile. Solo grazie a Lui porta frutto. Diventa albero di Vita.

Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram

Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.


LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà.
Dal Vangelo secondo Luca Lc 9, 22-25 In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno». Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?». Parola del Signore

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