Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
«Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio».
Colui che dimora in eterno nel seno del Padre non trova dimora sulla terra, tranne nel sì di una giovane folle e del suo sposo. Colui che creò tutto non ottiene nulla dalla creazione se non le fasce della Vergine e la mangiatoia degli animali.
Eppure, Dio non ritira all’umanità la sua offerta d’amore. Dio non si impermalisce e non torna indietro. L’amore si è dato, una volta per sempre. In quella piccola grande fessura in una volontà umana, la luce dell’eternità entra nel buio di una notte nella storia e nella notte della storia.
E inizia una storia che giunge a me e a te. Una storia d’amore che chiede il nostro sì, le nostre fasce, le nostre mangiatoie, la semplicità di un pastore che non teme, ma che ha l’orecchio del cuore attento per sentire il canto degli angeli e per accogliere le promesse di Dio che si realizzano in tutti quelli che entrano nel sì di Maria e di Giuseppe.