«Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Quando leggo dei segni che accompagneranno i discepoli di Gesù, entro in una specie di ansia da prestazione. E con un senso di disfatta e di senso di inadeguatezza, mi rendo conto che nessuno di questi segni è in mio potere. Proseguo la lettura delle parole di Gesù che chiudono il vangelo di Marco e leggo un particolare che avevo trascurato pensando a tutti quei segni.
Un particolare che è tutto: «Il Signore agiva insieme con loro». Il cuore della vita apostolica è
qui. Oserei dire tutto qui. Così era, così è, così sarà e l’aveva capito benissimo san paolo: «Non sono io che vivo, ma Cristo che vive in me». Non sono io che agisco, ma Cristo agisce in me. Questa cooperazione con Cristo è il fondamento di tutti i miracoli. E il miracolo per eccellenza, perché solo l’azione di Cristo cristifica il mondo.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.