Pensavo, leggendo questo vangelo, che forse qualche fariseo di turno è pure sincero nel suo fissarsi su alcune pratiche che lo aiutano a sentirsi a posto. Insomma, che lo faccia in buona fede.
Pensando a ciò, mi rendevo conto di quanto possa essere rischioso condurre una vita spirituale in solitaria. Nella vita abbiamo bisogno di essere accompagnati, confortati e confrontati. Anzi, a volte proprio affrontati da chi ci vuole bene, vuole il nostro bene, ci vuole nel Sommo Bene. Sarebbe difficile diventare dei farisei ciechi se vivessimo amicizie spirituali sane che ci mettono in discussione, ci spronano.
Amicizie che ci guardano con gli occhi di Cristo e che sollecitano, con il Contagio della loro bellezza, il desiderio di vedere Dio.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.