Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera” oppure il suo canale Telegram.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Il discorso di Gesù sul peccato che rende schiavi e sulla Verità che rende liberi è un discorso ricco di consolazione per noi. È un vero e proprio discorso di liberazione e di responsabilità.
Pensate se la salvezza fosse legata alla genealogia! Saremmo legati a un predeterminismo che decide per noi a priori se siamo salvi o meno. Gesù invece insegna che non è chi ci ha generato che conta, ma cosa generiamo. Sono le nostre libere azioni che fanno spazio alla libertà dei figli di Dio. Insomma, siamo collaboratori dell’opera di Dio e non meri spettatori.
A questa verità di responsabilità si aggiunge l’efficacia della Parola che ci è annunciata. Gesù ci assicura che se rimaniamo nella sua parola, rimaniamo nella nostra vera libertà. È un modo diverso per dirci che la libertà del discepolo non è l’essere senza vincoli, ma è l’avere questo legame fondamentale con Cristo. Un legame che ci dona la libertà del Figlio.
Cos’è questa libertà, la libertà e la grazia di dire sempre di sì all’amore del Padre.