Vedo una grande profondità spirituale nelle Lettere di Berlicche di Lewis, perché un filo d’arianna che attraversa le varie tentazioni del diavolo è quello della distrazione, del non essere presenti al momento presente e a sé stessi e, di conseguenza, di essere disattenti a Dio.
In questo vangelo scappa un’altra beatitudine che si aggiunge alle beatitudini che conosciamo: beati quelli che il Signore troverà pronti quando arriverà. Beati, cioè, quelli nel cui cuore l’attesa e l’amore verso Gesù Cristo non si è affievolito a causa dell’impietosità del tempo.
Beati perché il premio di chi dimora nell’amore è di essere ospite della mensa eterna dell’Amore.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli.Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12, 35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
Parola del Signore