Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera” oppure il suo canale Telegram.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
«Non c’è santo senza passato e non c’è peccatore senza futuro».
Questo detto, citato una volta da papa Francesco ci introduce nello spirito di questo vangelo. L’uomo è restituito da Cristo alla sua dignità filiale, quella dignità che lo rende libero dalle catene del peccato e libero per vivere la relazione con Dio.
Sono due libertà complementari. Essere riscattato senza avere un orientamento lascia prigionieri. Matteo è liberato per la sequela e ci insegna che lì si trova la nostra libertà, in Cristo e per Cristo.