Un rabbino chiese al suo discepolo: “Quando comincia il giorno”? Il discepolo rispose: “Quando non confondo più la quercia con la palma”.
“Questo non basta”, rispose il rabbino. E il discepolo: “Forse quando riesco a distinguere un cane pastore da una pecora” Soggiunse il rabbino: “Anche questo non basta. Quando riuscirai a riconoscere tuo fratello nel volto di un altro uomo, solo allora si è fatto veramente giorno”… il vangelo di oggi mi ha fatto pensare a questo racconto rabbinico.
Quell’uomo è stato veramente guarito quando ha iniziato a vedere gli altri non come cose, ma come persone. Si guarisce quando si vede l’altro è si vede oltre, in ogni altro l’immagine di Dio. È difficile, ma ogni traguardo al di qua di questo è insufficiente per la nostra umanità.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
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Mc 8, 22-26
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero a Betsàida, e gli condussero un cieco, pregandolo di toccarlo.
Allora prese il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio e, dopo avergli messo della saliva sugli occhi, gli impose le mani e gli chiese: «Vedi qualcosa?». Quello, alzando gli occhi, diceva: «Vedo la gente, perché vedo come degli alberi che camminano».
Allora gli impose di nuovo le mani sugli occhi ed egli ci vide chiaramente, fu guarito e da lontano vedeva distintamente ogni cosa. E lo rimandò a casa sua dicendo: «Non entrare nemmeno nel villaggio».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
Fonte: LaSacraBibbia.net
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