Il filo conduttore delle letture di oggi è uguale al filo che ci lega ai nostri cari defunti: la speranza. La speranza di rivederci. La speranza di essere nel Signore. La speranza della vita eterna.
Questa speranza è anche di Dio. Gesù è venuto su questa terra a fare la volontà del Padre. E qual è questa volontà? Ascoltiamo le sue parole: «E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno».
È la speranza di un santo pagano dell’Antico Testamento, Giobbe. È la speranza che – Paolo spiega – viene generata spontaneamente dall’«amore di Dio versato nel nostro cuore per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato». La speranza cristiana non è un auspicio, è una «speranza certa» che attinge la sua certezza da Colui che ci ha creato per essere la Chiesa sposa, per sempre.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; e io lo risesciterò nell’ultimo giorno.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6, 37-40
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore