Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Come vivo la mia vita spirituale? Come un essere a disposizione di Dio? O come avere Dio a mia disposizione? È dinanzi a queste due domande che si rivela la grandezza di Giovanni il Battista e la sua rilevanza per noi.
Sì, perché si può essere credenti, ma non per questo persone che hanno un vero e proprio cammino spirituale. A volte la religiosità è solo un altro modo dell’autolatria e dell’egocentrismo. È facile scivolare nella strumentalizzazione, anche nell’ambito della predicazione e della missione.
Più che annunciare e testimoniare il Vangelo per amore di Dio, si annuncia per amor proprio. Più che cercare la gloria di Dio, si cerca la gloria propria. Giovanni il Battista è uno splendido paradigma di resistenza a queste tentazioni. Conosce il proprio posto. «Io non sono il Cristo», dichiara il Precursore. «E chi sei?».
Che la sua umile e veritiera risposta sia la mia e la tua a questa domanda: «Chi sono io?» – Sono una voce che annuncia la Parola e che anela alla Parola.