Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera” oppure il suo canale Telegram.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva».
Quello che poteva sembrare due opzioni, con Gesù diventa la scelta tra la comunione e la solitudine. La via è lui. Camminare per quella via è seguire lui, dimorare in lui, unirsi a lui. La vita si è fatta visibile e tangibile.
La via che è la vita ci è venuta a cercare. Il compito non è arduo, non è tanto trovare quanto lasciarsi trovare. L’ostacolo non è fuori, è dentro.
È l’attaccamento a sé, ai propri piccoli progetti, alla propria visione ristretta. Prendere la propria croce si traduce allora, prima ancora delle persecuzioni, in una liberazione dai propri schemi e schermi, per fare spazio alla sorpresa del Signore che chiama: «Vieni e seguimi».