Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il libretto “Parola e Preghiera“.
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Se notate, cari lettori, il nostro Avvento è intensamente accompa-gnato da Giovanni il Battista. Nei giorni scorsi, la liturgia ha posto dinanzi a noi la forza del Battista, la sua unzione profetica. Ci ha invitato a meditarlo e a ravvederci.
Mi sono permesso di rimandarvi anche ai vari Battista presenti nella vostra vita. Oggi, abbiamo un Battista perplesso. E la cosa bella, è che anche dalla sua perplessità ci arriva una lezione.
Mi sovviene il passo dell’incredulità di Tommaso come lezione per noi sulla fede che si fida… ma torniamo a Giovanni! Gesù gli manda a dire, in risposta alle sue perplessità: «Beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!». A lui – e a noi – dice: Beato chi non rinchiude i progetti di Dio nei suoi schemini. Beato chi ha i sentimenti e la mente di Cristo.
Beato chi si lascia sorprendere dalla novità e dallo stile di Dio. Beato chi non riduce il Dio vivente a un concetto astratto. Beato chi non pretende l’Amore, ma lo attende, ne diventa attiva attesa, proprio come era diventato Giovanni il Battista. Semplicemente, beato chi ama Gesù e lo ama ascoltandolo.
Testo tratto dal PDF del mese di dicembre offerto da Chiesa Viva.