Perché Gesù risponde alla domanda degli avversari con una domanda? È una tecnica retorica per evitare di rispondere? O c’è qualcosa di più profondo? Se guardiamo alla dinamica della discussione, ci rendiamo conto che non è soltanto un modo furbo per evitare di rispondere.
D’altronde, in altre occasioni, è Gesù stesso che invita gli altri a riflettere sulla sua identità, li spinge a dire quello che pensano che egli sia. In questa situazione, però, c’è qualcosa di diverso. La risposta alla domanda sulla natura della profezia di Giovanni appianerebbe la strada verso la scoperta dea natura della missione di Gesù.
Gli avversari, non volendo fare verità e non essendo disposti a dire a sé stessi la natura della missione di Giovanni, si precludono la possibilità di discernere l’identità di Gesù. Così anche noi, nella nostra vita quotidiana, vorremmo avere risposte e luci importanti dal Signore, ma tante volte non siamo disposti a fare luce su situazioni piccole, che ci sembrano di poco conto.
Finché non entriamo nella logica della fedeltà nel piccolo, non potremo vedere la luce del Dio fedele nelle grandi cose.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.