La fede non nasce dalle emozioni. E non si nutre nemmeno di esse. Ce lo dimostrano i due passi del vangelo, quello che abbiamo letto ieri e quello che leggiamo oggi.
Ieri abbiamo scoperto che per la tristezza, i due discepoli di Emmaus non sono riusciti a riconoscere Gesù. Oggi, Luca ci dice – e la cosa è più stupefacente – che per la gioia, i discepoli non riuscivano a credere.
E quanta attualità in questo messaggio. Quanti di noi o nel nostro circondario fondano la fede sull’emozione e poi, cambiate le situazioni esterne, si ritrovano letteralmente con un pugno di mosche. L’emozione è un contorno utile, ma non è il piatto centrale della mensa della fede. Su che cosa si fonda la fede allora?
Su lui che spezza il pane della Parola e apre i tuoi occhi per riconoscerlo. Su lui che ti inserisce nel suo mistero pasquale e lì, nel dolore del venerdì santo e nella gioia della risurrezione, ti custodisce unito a lui insegnandoti che né morte né vita, né tristezza né gioia possono separarci dall’amore di Dio in Cristo Gesù.
Fonte: il sito di Robert Cheaib oppure il suo canale Telegram
Docente di Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e l’Università Cattolica del Sacro Cuore.